La Grande Sfinge di Giza è un monumento che per molti versi rimane ancora enigmatico ai giorni nostri. Sappiamo che la Sfinge era una custode, ma anche colei che poneva domande agli uomini, o era in grado di sciogliere quesiti importanti. Per questo non è facile liberarsi dalla sensazione che quella meraviglia di pietra erosa dal tempo sia sempre sul punto di dirci qualcosa di fondamentale sulla nostra storia.
La Grande Sfinge e le sue possenti zampe
Secondo quanto è riportato nel testo del 1851 “Histoire de la magie”, scritto da Paul Christian, la Sfinge egizia non è altro che una porta d’ingresso. Il percorso che si cela sotto la sua pancia era riservato agli iniziati, Vi si accedeva attraverso dei cancelli dorati. Un tempo solo i “magi”, i seguaci di Zoroastro, erano in grado di aprirli. Già al tempo in cui scrive Christian dice che l’accesso era stato occluso.
L’idea che sotto la Sfinge si celassero dei passaggi sotterranei, un vero e proprio labirinto in cui uno sprovveduto avrebbe sempre finito per perdersi, non era nuova. Ne parlano persino due grandi storici del passato, Erodoto e Strabone. Per l’esattezza, Erodoto parla di una “biblioteca sotterranea” enorme, collocandola non esattamente tra le zampe della Sfinge ma poco distante.
Edgar Cayce e la Hall of Records
L’associazione tra l’esistenza di passaggi sotterranei sotto la Sfinge (che presumibilmente la collegano alle piramidi) e una biblioteca ricolma di sapere sconfinato avviene intorno alla prima metà del Novecento. All’epoca era molto attivo Edgar Cayce, detto il “profeta dormiente”. Cayce aveva delle visioni mentre era sotto ipnosi e in una delle sue letture riferisce quanto segue.
Dice che in profondità nel terreno, tra la Grande Sfinge e il fiume Nilo, si trova un luogo che lui chiama “Hall of Records”. In italiano possiamo tradurlo come la “Sala delle Memorie”. All’interno di questa biblioteca era custodita, a sua detta, tutta la scienza e la cultura di cui erano stati depositari gli abitanti di Atlantide.
Per entrare bisognava trovare l’accesso nella zampa destra della Sfinge, dove era occultato. Cayce profetizzò che tale ingresso sarebbe stato riscoperto tra il 1996 e il 1998, cosa che non è avvenuta. Sappiamo però che ci sono delle cavità sotto la Sfinge, anche se i più sostengono che si tratti di caverne naturali. Che però descrivono innaturali curve di 90 gradi.
Altre testimonianze dell’esistenza della “Hall of Records”
Nel 1956 il mistico Hugh Clayton Randall Stevens, nel suo libro “Atlantis to the latter days”, descrive nei dettagli e con alcune illustrazioni il complesso, a sua detta massonico, che unisce le tre grandi piramidi con la Sfinge. Nel 1981 il medium Paul Solomon cadde in trance davanti alla Sfinge e raccontò nel dettaglio cosa si poteva leggere nella Hall of Records.
Nelle memorie lasciate dagli abitanti di Atlantide c’erano insegnamenti su fonti di energia alternativa da poter utilizzare, e un monito a farlo al più presto. Gli atlantidei parlano della possibilità di usare il naturale equilibrio di forze che regola l’Universo attraverso i cristalli. Solomon racconta che nella Hall of Records non ci sono solo scritti, ma anche indumenti, utensili, persino patate e resti del cibo che si mangiava in Atlantide.
Nel 2004 Boris Kipriyanovich, un bambino russo di appena 7 anni, disse però che non era sotto la Sfinge che bisognava cercare. Quell’antica saggezza era nascosta sotto una piramide, e quando fosse stata scoperta il corso della storia dell’Uomo sarebbe cambiato per sempre. Kipriyanovich è considerato un “bambino indaco”, ovvero dotato di capacità paranormali.
Quali prove tangibili dell’esistenza della Hall of Records?
Fino ad ora abbiamo parlato di medium, sensitivi, veggenti: tutte fonti considerate poco attendibili. Quali prove concrete abbiamo della possibile esistenza della Hall of Records? Per prima cosa tunnel sotterranei alla Sfinge ci sono davvero. A darne notizia fu lo stesso Segretario generale del Consiglio supremo delle antichità egizie Zahi Hawass nel 1996. Salvo poi ritrattare a partire da appena tre anni dopo.
Si sa che in seguito sono state fatte indagini georadar per tentare di tracciare una mappa dei passaggi sotterranei, ma non sono state date ulteriori notizie. Forse tanta segretezza è per tenere lontani eventuali vandali e profanatori di tombe che potrebbero tentare scavi illegali.
Nel 2008 lo scrittore Andrew Collins disse di aver ritrovato, nei pressi di una tomba, un passaggio che già in passato era stato scoperto. Nel 1817 l’esploratore Henry Salt lo aveva riportato alla luce, ma per motivi ignoti non ha mai dato seguito alle sue ricerche. Le autorità negano decisamente che tale passaggio esista.
Una scoperta eccezionale
C’è dunque chi crede la Hall of Records sia da confinare nella “pseudo archeologia” così chiamata in modo sprezzante. C’è chi è fermamente convinto che da un orecchio o da una zampa della Sfinge vi si possa accedere. Infine c’è chi crede che si stia cercando nel posto sbagliato. Erodoto, in effetti, dà altre indicazioni per ritrovare la grande biblioteca sotterranea.
Nel 2008 un gruppo di ricercatori provenienti dall’Egitto e dal Belgio ha condotto degli scavi ad Hawara, che si trova a circa 100 chilometri di distanza dal Cairo. Qui ha trovato un incredibile tempio sotterraneo composto da ben 3000 stanze, tutte ricoperte di geroglifici e dipinti. La notizia fu data durante una lettura pubblica dell’Università del Ghent. In seguito fu pubblicata sulla rivista del NRIAG (National Research Institute of Astronomy and Geophysics).
Ma non stupitevi se voi non ne avete sentito parlare. Da quel momento il Segretario generale del Consiglio supremo delle antichità egizie ha dato ordine tassativo di non parlarne più per questioni legate alla sicurezza del Paese. Che quel luogo sia la misteriosa Hall of Records?
Secondo alcuni la Sfinge non rivelerà il suo segreto fino a quando l’umanità non sarà pronta per ricevere gli insegnamenti lasciati dai nostri antenati. In tal senso, chissà, forse le autorità egiziane sanno bene quello che fanno.
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