Che tu sia appassionato o meno di cultura celtica, di antichi misteri o di archeologia, non ho dubbio sul fatto che avrai sentito parlare almeno una volta in vita tua di Stonehenge. Si tratta infatti di uno dei siti preistorici più famosi al mondo, carico di fascino e misteri ancora non svelati. Ma sapevi che esiste anche una costruzione molto più moderna che viene definita da molti “Stonehenge americana“?
La Stonehenge neolitica
Cominciamo con la Storia. Stonehenge (il cui nome vuol dire, più o meno, “pietra sospesa”) è un cerchio di pietre che si trova nel meridione dell’Inghilterra, nella contea dello Wiltshire. In lingua bretone si definisce “cromlech” ed è formato da megaliti, ovvero grosse pietre poste sia in posizione verticale che orizzontale. Alcune formano dei veri e propri portali.
Di Stonehenge si sa tutto e non si sa niente: molte le ipotesi, alcune più accreditate di altre, ma nessuna certezza a partire dalla sua datazione. Le indagini al radiocarbonio ci permettono però una sufficiente precisione: il sito dovrebbe essere stato eretto intorno al III millennio avanti Cristo, in fasi successive. L’attuale disposizione delle pietre si deve ad una ricostruzione eseguita agli inizi del Novecento, quando Stonehenge venne donata allo Stato dal suo precedente proprietario.
La vera domanda però che continua ad assillare gli studiosi è: a cosa serviva? Una risposta univoca ancora non c’è. Secondo alcuni era un a sorta di cimitero, collegato al vicino insediamento di Durrington Walls. Nell’opinione di altri era un osservatorio astronomico, visto che le pietre sono allineate verso il punto in cui il Sole sorge al solstizio d’estate. In base ad altre congetture era usato dai Druidi per i loro riti sacrificali.
E le ipotesi non finiscono qui: c’è chi dice che le pietre furono trascinate fin qui da molti chilometri di distanza. Una teoria più recente invece sostiene che la pietra chiamata “Heel Stone“, che è quella su cui si posa il primo raggio di Sole del solstizio all’alba, si trovava già qui dalle glaciazioni. Secondo l’archeologo Mike Pitts, insomma, non fu l’uomo a costruire Stonehenge, ma fu Stonehenge a chiamare l’uomo a sé.
The Georgia Guidestones, la Stonehenge americana
Veniamo a tempi molto più vicini a noi. Nel 1979 un uomo, che si presentò con lo pseudonimo di Robert C. Christian (il suo vero nome ancora oggi è ignoto), si recò in una delle più grandi ditte per la lavorazione del granito che ci fossero ad Elbert, una contea dello Stato della Georgia. Presentò il progetto per un monumento che intendeva erigere. Lì per lì chi lo accolse credette fosse pazzo.
Il progetto riguardava un’enorme costruzione megalitica che, disse l’uomo, sarebbe stata finanziata da un gruppo di americani che avevano intenzione di lasciare un messaggio per le generazioni future. Chi pensava fosse uno scherzo ha dovuto ricredersi quando il monumento è stato concluso, per diventare oggi meta di moltissimi turisti. Oggi le pietre note come Georgia Guidestones sono infatti oggetto del pellegrinaggio incredulo di numerose persone.
Il Georgia Guidestones è formato da quattro lastre di granito alte sei metri che si incrociano a formare una X. Sulla loro sommità vi è un’altra lastra, sorretta da un pilastro centrale. Come Stonehenge la struttura è allineata con i solstizi, ma anche con gli equinozi. C’è un foro da cui si può osservare la Stella Polare, e un altro che segue il movimento del Sole nel corso dell’anno.
Le pietre, a differenza di quelle di Stonehenge, retaggio di un tempo in cui la comunicazione orale era più importante di quella scritta, sono incise in molte lingue. Il messaggio che più desta curiosità è il decalogo, scritto in ben otto idiomi diversi, che recita quanto segue:
- Mantenete l’umanità sotto i 500 milioni, in equilibrio perpetuo con la natura.
- Controllate la riproduzione in modo saggio, migliorando l’efficienza e la diversità della specie.
- Unite l’umanità con una nuova lingua viva.
- Dominate passione, fede, tradizione, e tutte le cose con ragione temperata.
- Proteggete tutte le persone e le nazioni con leggi eque e corti giuste.
- Lasciate il governo interno alle nazioni, e le dispute internazionali a una corte mondiale.
- Evitate leggi futili e funzionari inutili.
- Mantenete i diritti personali in equilibrio con doveri sociali.
- Apprezzate la verità, la bellezza, l’amore, cercando armonia con l’infinito.
- Non siate un cancro sulla Terra, lasciate spazio alla natura, lasciate spazio alla natura.
Il Decalogo della Vita
Cosa sottintendono queste misteriose e inquietanti parole? C’è chi dice che il monumento sia opera degli Illuminati e del Nuovo Ordine Mondiale, che si arroga il diritto di decidere chi può vivere e chi deve morire. C’è chi sostiene invece che il monumento fu eretto da persone che prevedevano un’imminente catastrofe e volevano lasciare un monito a coloro che sarebbero venuti dopo. In definitiva, le Georgia Guidestone sono un mistero né più, né meno che l’antica Stonehenge.
Perché l’Uomo, anche se i secoli passano e le cose cambiano profondamente, sente sempre il bisogno di seguire i movimenti degli astri celesti? Cos’è che ci spinge ad interrogarci continuamente sul passato e su quello che qualcuno simile a noi ha costruito? La risposta è semplice: il genere umano può progredire ma in fondo resta sempre lo stesso. Appartiene alla Terra, ma il suo Spirito continua a guardare alle Stelle.
Costruire grandi monumenti serve soprattutto a comunicare, a lanciare un messaggio verso il Futuro, ed è comunque un segnale di speranza perché significa credere che quel futuro ci sarà, anche se noi non ci saremo. Vivere solo l’oggi per l’oggi, senza curarsi delle generazioni che verranno, significa non avere cura di quello che abbiamo perché non ci preoccupiamo di chi dovrà fruirne dopo di noi.
Uno Sguardo al Futuro
Forse erigere pietre che si elevano verso il Cielo può sembrare il gesto megalomane di chi vuole riaffermare la sua superiorità su questa Terra, o forse può essere letto come il gesto di chi desidera non passare inosservato, di chi vuole lasciare il suo seme e spera che quel seme porti molto frutto.
Se quest’estate ti troverai davanti ad una delle grandi opere dell’Uomo non riflettere sulle potenzialità del genere umano, che si esprimono spesso in modo magniloquente e altrettanto spesso vengono tradite. Pensa piuttosto al perpetuarsi delle generazioni che si susseguono, alle migliaia di milioni di uomini che hanno calpestato questa Terra e che ancora devono farlo.
Essi sono la grande Storia di cui tutti facciamo parte e di cui tutti siamo protagonisti: ognuno di noi è chiamato a scriverne una parte. Anche se non puoi erigere grandi monumenti, fa sempre in modo che il tuo seme non vada disperso: tu piantalo, perché non puoi mai sapere quando fiorirà.