Su queste pagine abbiamo già parlato del progetto ScanPyramids, inaugurato nel 2015. Parliamo di una cooperazione internazionale che si muove sotto l’egida dell’Università del Cairo che ha lo scopo di analizzare l’interno della grande piramide di Giza. Si suppone sia stata costruita negli anni in cui regnò il faraone Cheope, vale a dire tra il 2.609 e il 2.584 avanti Cristo. Parliamo di uno dei manufatti antichi forse più discusso e contestato. Tutte le spiegazioni ufficiali circa la sua destinazione d’uso e le sue modalità costruttive sono ben lungi dall’essere convincenti.
Ecco perchè si sono riposte molte speranze nel progetto ScanPyramid, che ha lo scopo di analizzare l’interno dell’edificio, che si innalza sulla piana di Giza per 139 metri, ma che in origine doveva essere ancora più alta. Le modalità di analisi sono estremamente innovative, in quanto usano strumenti che possono penetrare i blocchi di calcare per intuire cosa si cela dietro di essi.
Le scoperte di ScanPyramids e le reazioni di Zahi Hawass
Il progetto ScanPyramids aveva già dato un primo, importante risultato che è stato reso noto nel 2017, quello che gli studiosi hanno chiamato “il grande vuoto”, the Big Void. Parliamo di uno spazio vuoto di circa 30 metri di lunghezza che si troverebbe sopra al corridoio che unisce le cosiddette Camera del Re e Camera della Regina. All’epoca la scoperta suscitò molto scalpore, confermando qualcosa che si sospettava da tempo, ovvero che ci siano altre stanze all’interno della piramide oltre alle tre già note. Molto tiepido fu però l’egittologo Zahi Hawass, ex Ministro delle Antichità dell’Egitto.
Hawass, oltre che per le sue approfondite conoscenze in materia di Antico Egitto, è piuttosto noto per il suo forte scetticismo nei confronti di qualunque sensazionalismo venga fatto nei confronti delle nuove scoperte. Naturalmente è uno strenuo difensore dell’ortodossia in materia, pronto a rigettare qualunque teoria che esuli anche di poco da essa. Inoltre è anche notoriamente allergico agli stranieri che osino ficcare il naso negli affari dell’Egitto.
Il 2 marzo 2023, in una conferenza stampa che si è tenuta proprio ai piedi della grande piramide, però Hawass ha mostrato un volto inedito. A fronte delle dichiarazioni fatte dal team di ScanPyramids ha dimostrato un entusiasmo inedito. Si è sbilanciato in dichiarazioni che hanno infiammato, di conseguenza, tutta la comunità degli studiosi, ma anche dei semplici appassionati.
Il corridoio scoperto dal progetto ScanPyramids
In concomitanza con il rilievo che aveva individuato the Big Void si era già notata un’altra cavità interna alla piramide. Nella conferenza del 2 marzo infine si sono presentati i risultati delle ulteriori indagini condotte negli ultimi mesi. Il progetto ScanPyramids ha infatti subito dei rallentamenti legati alla pandemia di Covid, ma per fortuna sembra aver ripreso a pieno regime il suo lavoro. L’ultima scoperta che è stata presentata al pubblico riguarda un corridoio che si troverebbe poco sopra al tunnel fatto scavare dal califfo Al’Mamun nel IX secolo e oggi usato come ingresso dei turisti.
Si parla di uno spazio lungo 9 metri, alto 2, e largo 2. Per ora non si sa molto altro, ma si ha la certezza matematica che il corridoio c’è, e che è collocato dietro quei blocchi che gli studiosi, con un termine inglese, definiscono “chevron”. Sono architravi a forma di V rovesciata che, a detta dei più, hanno lo scopo di alleggerire il peso complessivo. Anche per il corridoio c’è chi avanza ancora l’ipotesi di uno spazio di alleggerimento.
Non è però di tale avviso Hawass, che al contrario ha detto che si può supporre come questo corridoio sia invece quello che conduce alla reale sepoltura del faraone Cheope. Ricordiamo infatti come la Camera del Re contenga un ipotetico sarcofago, al cui interno però non è stato trovato nulla. Si presume che a portar via il corpo del sovrano con le sue suppellettili siano stati predatori di tombe, ma non ci sono altro che ipotesi e suggestioni, e nessuna certezza.
Una scoperta che potrebbe svelare un mistero
Se avesse ragione Hawass, e si trovasse infine la camera di sepoltura del faraone Cheope, potrebbe avere fine una lunghissima diatriba che si è accesa tra chi vede nelle piramidi delle tombe monumentali e chi crede invece che lo scopo di queste costruzioni fosse ben diverso. Oppure, questo corridoio potrebbe condurre a scoprire cose fino ad ora nemmeno immaginate sulla vera natura delle piramidi. Quel che ci consola è il pensiero che, vista la pompa magna e il risalto che sono stati dati alla notizia della scoperta del corridoio da parte del progetto ScanPyramids, esiste una reale intenzione di andare avanti e scoprire ancora di più.
Possiamo sperare che nei prossimi anni le tante domande che ci siamo sempre fatte trovino una risposta? Forse, ma è importante che ogni nuovo ritrovamento sia approcciato sempre con occhi limpidi e genuini. Resta infatti plausibile l’ipotesi secondo cui le piramidi possano essere molto più vecchie di quel che crediamo, caso in cui gli egizi non avrebbero fatto altro che usare per i loro scopi qualcosa che già esisteva, così come gli Inca in Perù, gli Aztechi in Messico. E magari, in fondo a quel corridoio, c’è qualcosa che potrebbe provare davvero questa possibilità, e così cambiare per sempre la storia, l’archeologia, e il nostro modo di concepire noi stessi e il mondo.
Fonti:
- https://www.bbc.com/news/world-middle-east-64825526
- https://www.reuters.com/world/middle-east/scientists-discover-corridor-great-pyramid-giza-2023-03-02/
- https://www.nature.com/articles/s41467-023-36351-0
- https://www.nbcnews.com/news/world/great-pyramid-giza-corridor-identified-egypt-scientists-cosmic-rays-rcna73025
- https://www.nationalgeographic.it/piramide-di-cheope-scoperto-un-nuovo-corridoio-in-una-delle-sette-meraviglie-del-mondo-antico
- http://www.scanpyramids.org/
Un piccolo appunto, gli Aztechi non esistono, sono un costrutto culturale dell’occidente.