Quando si dice “piramide” si pensa subito all’Egitto o, tutt’al più, alle popolazioni centro americane. Abbiamo già visto però che le piramidi sono invece sparse un po’ tutto il mondo. Secondo una recente e molto discussa scoperta, sarebbero perfino in Europa e, più precisamente, in Bosnia.
Le piramidi della Bosnia sono una realtà ancora tutta da dimostrare, per quanto siano già diventate meta di turisti e pellegrini, viste le straordinarie virtù che queste costruzioni sembrerebbero avere. Ecco la storia del loro “presunto” ritrovamento.
Quelle colline sotto gli occhi di tutti
Si potrebbe pensare che, se delle piramidi antichissime sono state ritrovate solo dopo l’anno 2000, è perché erano ben nascoste. Sbagliato: le piramidi di Bosnia sono sempre state sotto gli occhi di tutti, solo che sembravano comuni e innocue colline. A poca distanza da Sarajevo si erge la collina Visocica, sulla cui cima un tempo sorgeva una città chiamata Visoki.
Questa collina ha forma piramidale ed è affiancata da altre colline simili. Misura più di 200 metri di altezza. Un giorno arrivò in questo luogo un personaggio singolare, il protagonista di questa storia. Si chiama Semir Osmanagic, ma dopo una lunga permanenza negli USA ora si fa chiamare Sam.
Osmanagic se n’era andato negli anni ’90 dalla Bosnia, per fuggire alla guerra e ai suoi orrori. In America è diventato un ricco imprenditore, quando nel 2005 ha deciso di tornare in Bosnia. Nel frattempo l’uomo si è appassionato di archeologia, studiando e visitando personalmente le piramidi azteche e maya.
Salito sulla collina Visocica, ha avuto un’illuminazione. O meglio, da un’osservazione che lo ha incuriosito ha cominciato a fare rilievi, misurazioni e calcoli, notando che le tre colline intorno a quella su cui si trovava, ivi compresa la collina Visocica, erano orientate in base ai quattro punti cardinali.
Questa non è opera della natura
Da questa prima osservazione, Osmanagic dedusse che quelle colline non potevano essere mera opera della natura, e cominciò ad approfondire la questione. Si autofinanziò e cominciò dei lavori di scavo, che dopo qualche tempo lo portarono a dare delle incredibili risposte alle sua domande.
Osmanagic rivelò che le colline erano in realtà le piramidi della Bosnia. Si tratta, a sua detta, di un intero complesso di 11 costruzioni, di cui 4 sono le più notevoli. Al centro vi è la piramide detta del Sole, quella su cui si trovava la città di Visoki. C’è poi la piramide della Luna, quella del Drago e quella dell’Amore.
Le piramidi della Bosnia sono state datate, prelevando il materiale usato per cementare i blocchi di pietra. Sempre secondo Osmanagic e i suoi studi, esse risalgono al 12000 avanti Cristo. Sono collegate tra di loro da un complesso reticolo di tunnel sotterranei, dove si trovano reperti in porcellana e iscrizioni.
La piramide del Sole è più antica e più alta delle piramidi egizie. Se le piramidi di Bosnia non sono solo un parto della fantasia accesa di Osmanagic, ma sono reali, sono state costruite da una civiltà antichissima che abitava nel centro Europa.
Lo scetticismo sulle piramidi di Bosnia
Non serve dire che la scienza ufficiale ha decisamente sconfessato tutte le scoperte di Osmanagic. Nel 2006 addirittura fu firmato un manifesto collettivo, firmato e sottoscritto da eminenti membri dell’Associazione Europea degli Archeologi, volto a screditare Osmanagic. Soprattutto si chiedeva con il documento di fermare i suoi scavi.
Secondo la comunità archeologica le “scoperte” di Osmanagic non sono altro che bufale. Le iscrizioni sono state fatte ex novo, le pietre che secondo lui sono parte della costruzione sono naturali. Le colline non sono altro che questo, colline, anche perché nel 12000 avanti Cristo in territorio bosniaco gli uomini erano poco più che trogloditi, incapaci di costruire alcunché.
La cosa più grave denunciata dagli studiosi è che, per cercare le fantomatiche piramidi di Bosnia, si stavano distruggendo reperti medievali davvero interessanti presenti in loco. Gli archeologi si rivolgevano direttamente alle autorità, visto che il governo bosniaco ha poi finanziato e sostenuto i lavori di scavo di Osmanagic.
Una questione controversa
Eccoci di fronte ad un bivio. Da una parte c’è la scienza ufficiale che accusa Osmanagic di aver trasformato le colline bosniache in un parco turistico, inventandosi di sana pianta una storia assurda e insostenibile storicamente. Secondo questa versione l’uomo si approfitta della credulità della gente cavalcando un tema molto popolare, quello della civiltà antica che costruì piramidi energetiche in vari punti del globo.
Dall’altra c’è lui, questo uomo che si è gettato anima e corpo in un’impresa su cui ha già scritto diversi libri. Osmanagic ha anche riferito, sostenendo le sue parole con dati scientifici, che dalla piramide del Sole fuoriesce un raggio magnetico anomalo, perché va in verticale e non in orizzontale. Il tipo di energia che emana è sconosciuta, poiché non herziana. Questa è l’energia ipotizzata da Nikola Tesla.
Altra cosa curiosa: nelle camere sotterranee alle piramidi di Bosnia c’è un elevatissimo grado di ionizzazione, in grado di curare il corpo umano. Tutte queste scoperte non sono avvalorate dalla scienza, ma solo dalla parola di un uomo e dalle centinaia di persone che ogni anno affluiscono alla “Piramide del Sole”.
La domanda è: perché bloccare gli scavi, se Osmanagic è un millantatore? Non potrebbe fare altro che finire per smentire se stesso. C’è chi sospetta un clamoroso tentativo di insabbiamento della questione. Oggi il parco archeologico è aperto: forse la cosa migliore è verificare con i propri occhi. Anche se fosse tutta una bufala, una cosa Osmanagic ce la insegna: bisogna sempre guardare il noto con occhi nuovi, perché la verità potrebbe essere stata sempre sotto ai nostri occhi.