Nell’Universo tutto è collegato: non vi è essere vivente che non interagisca con il resto del Cosmo. Mondo minerale, Mondo vegetale, Mondo animale sono uniti, ciò che accade all’Uno si ripercuote sul Tutto. Questo è il concetto base che esprimono gli Ogham: la saggezza del passato che predice il futuro.
In un tempo lontano, ma nemmeno poi così tanto, il Nord Europa era abitato da una popolazione che noi chiamiamo “Celti“. La classe sociale più venerata e stimata tra i Celti era quella dei Druidi. Sacerdoti, saggi, alti funzionari, i Druidi erano i depositari della cultura celtica. La loro visione della vita partiva da un presupposto molto semplice. Furono i Druidi a creare gli Ogham.
Gli Ogham per esprimere la concezione olistica della vita
Per tramandare la loro saggezza i Druidi formularono uno speciale alfabeto che è molto diverso dal nostro. Gli Ogham, le loro “lettere”, non esprimevano solo un fonema, ma un insieme di concetti e principi molto vasto. Ogni Ogham, soprattutto, corrispondeva ad una specie arborea.
Gli alberi avevano un posto speciale nella visione del mondo dei Druidi. Essi affondano le loro radici nel cuore della Terra per poi elevarsi fino al Cielo. Gli alberi sono la memoria del Mondo e ognuno di essi ha caratteristiche sue proprie, anche magiche. E siccome in Natura tutto è collegato, ad ognuno di noi corrisponde un albero, e quindi un Ogham.
Gli Ogham erano segni speciali che permettevano ai Druidi di lanciare uno sguardo alle cose Invisibili. Anche le cose Invisibili, infatti, fanno parte del Tutto. Ecco dunque che gli Ogham potevano diventare anche degli strumenti di divinazione. Incisi sul legno, il materiale vivo che costituisce gli alberi, e letti secondo dei rituali ben precisi, consentivano di gettare uno sguardo nel magma indistinto del futuro.
L’antica saggezza dei Druidi
Ritrovare oggi la profondità spirituale e naturale che era espressa dalla cultura celtica e da quella druidica sembra impresa ardua. Per noi è così raro vedere un albero. Al limite si tratta di un esemplare isolato, che sopravvive a stento ai margini di una strada trafficata. Un tempo i Celti vivevano in immense foreste, dove ogni cosa possedeva una voce.
Per questo i Druidi avevano la capacità di ascoltare quello che il Tutto sussurra, una verità assoluta e indiscutibile che per noi uomini moderni, forse, è inattingibile. Possiamo però lo stesso provare a tendere a nostra volta l’orecchio. L’amplificatore che potrebbe consentire anche a noi di sentire il sussurro del vento tra gli alberi sono gli Ogham
A seconda del giorno di nascita, ognuno di noi possiede le caratteristiche di un determinato albero. Non si tratta di un equivalente del nostro Zodiaco. Nello Zodiaco si dice che l’influsso delle stelle determini il nostro carattere. Viceversa gli Ogham non ci “influenzano” ma “risuonano” in armonia con il nostro essere. Per questo ognuno di noi ha il suo albero-guida. Ecco qual è il tuo.
- BETULLA (24 dicembre – 20 gennaio)
- SORBO (21 gennaio – 17 febbraio)
- FRASSINO (18 febbraio – 17 marzo)
- ONTANO (18 marzo – 14 aprile)
- SALICE (15 aprile – 12 maggio)
- BIANCOSPINO (13 maggio – 9 giugno)
- QUERCIA (10 giugno – 7 luglio)
- AGRIFOGLIO (8 luglio – 4 agosto)
- NOCCIOLO (5 agosto -1 settembre)
- VITE (2 settembre – 29 settembre)
- EDERA (30 settembre – 27 ottobre)
- GIUNCO (28 ottobre – 24 novembre)
- SAMBUCO (25 novembre -22 dicembre)
Gli Ogham
Questi sono invece i 20 Ogham che i Druidi usavano come base per le loro divinazioni. Ad ognuno si associa un albero, e ognuno ha un suo significato simbolico che proveremo a riassumere, ma che è sempre molto vasto e ramificato.
La Betulla indica resistenza e versatilità. Il Sorbo indica protezione dal male. Il Frassino indica la maturità. L‘Ontano significa il fuoco della volontà e il Salice protegge dalla gelosia. Questa è la prima aicme.
Il Biancospino indica il principio femminile e, di conseguenza, il caos. La Quercia è simbolo di forza di sopportazione e di unione tra due mondi. L’Agrifoglio porta fortuna e il Nocciolo è segno di saggezza interiore. Il Melo indica l’ispirazione poetica. Questa è la seconda aicme.
La Vite è ispirazione e l’Edera ebrezza. Il Giunco sussurra segreti e il Prugnolo parla di sfide da affrontare. Il Sambuco è l’albero della completezza, ma portatore di oscurità e sfortuna. Questa è la terza aicme.
L’Abete Bianco racconta della vita futura e il Ginestrone della capacità di crescere a dispetto delle difficoltà. L’Erica è simbolo di buona fortuna e passionalità, il Pioppo indica una trasformazione. Il Tasso, infine, è simbolo della forza che proviene dalle viscere della Terra. Questa è la quarta e ultima aicme.
Leggere gli Ogham
La spiegazione degli Ogham data qui è molto sommaria: essi devono essere letti l’uno in relazione all’altro, in relazione alla fase lunare in cui vengono osservati, e in relazione al segno arboreo di appartenenza del soggetto per cui si fa la lettura.
Che cosa ci dicono gli Ogham? Non predicono il futuro, se è questo che ti aspetti. Essi servono a leggere il mondo che ci circonda ad un livello più profondo, più intimo. Ci dicono chi siamo davvero e come ci dobbiamo comportare per avvicinarci sempre di più a ciò che dovremmo essere.
In un mondo in cui spesso ci sentiamo smarriti e confusi, l’antica saggezza dei Druidi parla di radici profonde e di rami che si elevano verso l’alto. Può esserci di aiuto? Certamente sì. Ad ogni nuova fase lunare potrai leggere che cosa gli Ogham suggeriscono al tuo albero. Ascolta i loro sussurri: illumineranno il tuo cammino alla tenue, ma instancabile, luce della luna.
Le previsioni ogamiche di questo ciclo lunare ci sono con la Luna Nuova di venerdì 15 Settembre e le puoi leggere seguendo questo link. Le prossime previsioni ogamiche ci saranno con il Primo Quarto di Luna di venerdì 22 Settembre.