Un tempo il Sistema Solare finiva con Saturno; poi un bel giorno si è intuito che anche oltre il Pianeta con gli anelli c’era… qualcos’altro. Stelle, asteroidi, corpi celesti? Con la scoperta di Urano, l’Uomo ha capito una cosa fondamentale: che la conoscenza non ha mai fine!
Se oltre il Noto c’è qualcosa da Conoscere ancora
La questione era semplice: se c’era un altro Pianeta oltre quelli conosciuti da tempo, nessuno escludeva che non ce ne potessero essere degli altri. Il problema è sempre il punto di vista che si assume. Dalla Terra alcuni Pianeti sono ben visibili, anche ad occhio nudo. Altri sono semplicemente troppo lontani per poter essere osservati direttamente.
Una volta scoperto Urano, gli scienziati continuarono a scrutare lo spazio cercando qualche altra “sorpresa”, forse anche con una punta di fastidio. Allora come oggi all’Uomo non piace che le sue ferme convinzioni vengano messe in discussione. Fu nel 1846 che due astronomi, Johann Gottfried Galle e Heinrich Louis d’Arrest, capirono che in effetti là fuori c’era qualcos’altro.
Un nuovo Pianeta emerse dalle profondità oscure del cosmo e fu chiamato Nettuno, il primo a non essere osservato direttamente ma “intuito” attraverso calcoli matematici sulle “interferenze” che si creavano con l’orbita di Urano. Solo 17 giorni dopo la scoperta di Nettuno fu individuata anche una delle sue 14 lune, Tritone.
Il Pianeta Blu
Nettuno è dunque l’ottavo Pianeta del Sistema Solare; il suo colore, come ci ha mostrato l’unica sonda che gli sia mai passata vicino, Voyager 2, è blu. Nell’atmosfera infatti c’è molto metano, che assorbe il colore rosso e respinge il blu. Un anno su Nettuno dura 164 anni terresti; un giorno dura 16 ore sulla Terra. Sul Pianeta Blu fa un bel po’ freddo: le temperature sono sempre più o meno sotto i 200 gradi.
L’aspetto più caratteristico dell’atmosfera nettuniana sono i venti, fortissimi: soffiano ad oltre 2000 chilometri orari! Quando il Pianeta fu “fotografato” da Voyager 2, mostrava una grande chiazza scura che era una tempesta, probabilmente oggi oramai placata. Una tempesta davvero notevole: era grande come la Terra!
Come Urano, Nettuno non ha acqua e quindi la vita non è presente sul suo suolo. Però su Nettuno, come su Urano, piove: e piovono nientemeno che diamanti! Un buon motivo per farci una capatina? Per ora non se ne parla: persino missioni esplorative sono ancora ben al di là da venire. Per arrivare fino a questo remoto Pianeta ci vogliono 14 anni: dista infatti dal Sole 4,5 milioni di chilometri.
Il Dio del Mare
Quando Nettuno fu scoperto, ancora una volta la comunità astronomica decise di dargli il nome di una divinità greco-romana. La scelta cadde su Nettuno, equivalente del Poseidone greco. Nettuno era il dio delle profondità marine: si raccontava vivesse in un palazzo di corallo e il suo scettro era un tridente. Nettuno era anche un po’ iroso, come tutte le divinità di un tempo. Se voleva con il suo tridente poteva scatenare terribili tempeste.
Nettuno viene raffigurato come un gigante con la barba e una folta chioma ricciuta. Lo puoi vedere spesso raffigurato come nume tutelare dell fontane, perché anche oggi, per quanto sia passato molto tempo, crediamo che il suo potere sulle acque sia rimasto immutato. Quando un marinaio salpa, continua a raccomandarsi alla benevolenza del Dio del Mare.
Nettuno in Astrologia
Non ti stupirà scoprire che Nettuno è il Pianeta che governa il segno dei Pesci: prima che fosse scoperto era Giove. Nettuno in Astrologia è il Pianeta della creatività e della sensibilità. Favorisce attività artistiche come la poesia, la musica e la danza; dona a chi ne subisce l’influsso la capacità di sognare anche ad occhi aperti, di elaborare pensieri astratti e mistici. Si tratta dunque di un pianeta che governa sugli aspetti intimi di un individuo, e non sui suoi rapporti interpersonali.
Un altro tratto tipico di chi è dominato da Nettuno è un grande altruismo, la capacità di offrire amore incondizionato e senza riserve, fino al sacrificio di sé. Infine, questo è il Pianeta dell’utopia: conferisce la capacità di elaborare progetti grandiosi, che vanno oltre l’Umano. Non a caso Nettuno si trova tanto, tanto lontano da noi, e stimola il progresso fino ad esso.
Sogna di Più
Nettuno è l’ultimo Pianeta del nostro Sistema Solare, visto che Plutone, che si trova oltre, è stato declassato a Pianeta Nano. Che dici, facciamo come gli antichi romani e ci mettiamo un bel cartello con su scritto “Hic sunt leones”? A nessuno di noi verrebbe in mente di farlo, come d’altro canto quella scritta per i romani non significava altro che: prima o poi arriviamo, cari leoni aspettateci.
Nettuno è un Pianeta straordinario perché, più di ogni altro, resta misterioso per noi: è la vera nuova frontiera da raggiungere. Per ora sembra inattingibile, ma non sappiamo se in futuro non potrebbe svelarci i suoi misteri e stupirci in modi inattesi. Nettuno, come Urano, è lì a ricordarci che non bisogna mai dare niente per scontato.
Nettuno, infine, è il Pianeta dell’Utopia: ci invita cioè a elaborare nuovi progetti e a spingerci oltre quello che avremmo sognato. Nettuno non lo puoi vedere con i tuoi occhi: in fondo, credere che esista è un atto di fede, la stessa fede che da sempre spinge l’Uomo a fare cose straordinarie.