Di recente è stato annunciato il ritrovamento di un calamaro gigante il quale, ormai giunto alla fine della sua esistenza, si è spiaggiato non lontano da Wellington, in Australia, per poi farsi ritrovare da tre fratelli appassionati di immersioni. Subito, davanti a questo bestione di oltre 4 metri, sono tornati in mente a tutti i racconti leggendari che parlano dei “mostri marini“.
Il Leviatano
Nella Bibbia si parla di una creatura che emerge dalle profondità abissali per esprimere la volontà di Dio. Si tratta di una creatura che non viene mai descritta con precisione, ma il cui nome viene dall’ebraico, da un termine che vuol dire “attorcigliato“. Il che fa pensare che questa creatura abbia numerosi tentacoli.
Del Leviatano si parla nel Libro di Giobbe: in realtà non viene chiamato con questo nome, ma Dio racconta a Giobbe di un coccodrillo che sputa fuoco dalle fauci e che “quando si alza si spaventano i flutti, le onde del mare si ritirano”. Una creatura capace di fare la volontà divina più che l’Uomo, e che rappresenta il caos magmatico dell’inizio dei tempi.
Il Kraken
Il kraken invece è una creatura della mitologia norrena, la cui fama iniziò a spargersi tra Settecento e Ottocento. A quei tempi i marinai del Nord Europa si spingevano con le loro navi molto lontano da casa, e capitava loro sovente di incontrare “isole” che si muovevano. Poi delle bolle salivano dal fondo dell’Oceano, e il mare si apriva con fauci spaventose… le navi sparivano avviluppate dai tentacoli del kraken, la creatura abissale dagli occhi di bragia.
Molto più che il Leviatano, che ci fa pensare ad un coccodrillo o ad un grande capodoglio, il kraken probabilmente era un grande calamaro gigante: come quello che in “Ventimila Leghe sotto i mari” di Jules Verne avviluppa il Nautilus tra i suoi tentacoli. Come quello trovato sulle spiagge australiane.
In conclusione, la domanda è: sono davvero esistiti, o esistono, questi mostri leggendari, o sono solo creature marine le cui dimensioni sono state amplificate dalla fantasia dell’Uomo (e dalla sua paura dell’ignoto)?
I Tentacoli dell’Oceano
Pensa a Moby Dick, la Balena Bianca che appare come lo spettro del destino al capitano Achab; pensa al mostro di Loch Ness che si beffa dell’Uomo da secoli; pensa al serpente che in una celebre statua romana stritola il sacerdote Laocoonte e i suoi figli. Può essere solo una coincidenza che le profondità abissali abbiano partorito tanti demoni per tormentare l’Umanità?
O non sarà forse che tra le acque della terra si annida il nostro vero Destino? Pensaci bene: gli scienziati da sempre ci ripetono che noi nasciamo nell’acqua (il liquido amniotico); la vita sul nostro pianeta è nata dall’acqua; molte donne partoriscono in acqua; l’acqua costituisce la maggior parte del nostro corpo e del globo su cui viviamo.
Ti sei mai immerso nel mare, e poi ti sei lasciato galleggiare sul pelo dell’acqua, facendo il “morto”? Cosa hai provato? Non ti sei sentito, stranamente, a casa?
Io credo che l’Uomo fosse nato per essere una creatura marina e non terrestre. Perché le cose siano andate diversamente, lo ignoro. Ecco allora che il mare, gli oceani, gli stagni, i laghi, si popolano di creature misteriose, spesso spaventose, che sembrano avere un unico scopo. No, non distruggerci; portarci con loro sul fondo del mare.
Il Fondo del Mare
Chi ha avuto la fortuna di fare un’immersione sa quanto ricco di vita sia il fondale marino. Un tempo si credeva che oltre ai pesci e ai molluschi laggiù vivessero tritoni e sirene, in palazzi fatti di coralli splendenti e perle. Il fondo del mare è tutt’altro che una tomba, anche se spesso noi lo visualizziamo così perché ha rapito tanti, troppi dei nostri marinai e dei nostri vascelli.
Ma se da sempre mitologia e letteratura ci raccontano di creature dai molti tentacoli, pronte ad avvolgerci nel loro abbraccio, io sono sempre propensa a credere che un fondo di verità ci sia. E la verità è che anche se siamo terricoli, il nostro spirito profondo anela al mare aperto.
Nella nuova mitologia ancora da scrivere il Leviatano emergerà dalle acque e non avrà un aspetto spaventoso: sarà una creatura benevola. Ciò accadrà quando avremo fatto pace con il nostro essere naturale, quando avremo smesso di combattere contro il grembo che ci ha generato e torneremo a vivere in armonia con la Natura. Perché se gli animali diventano mostri, ricordalo bene, è solo perché diventano proiezione del mostro che abita in ognuno di noi.