Le isole Baleari sono un luogo affascinante. Poste ai margini della civiltà, abbastanza vicine da essere facilmente attingibili, abbastanza lontane da conservare un certo grado di bellezza selvaggia. Note soprattutto come meta turistica di villeggianti dediti alla sfrenata vita notturna, le isole Baleari, e in particolar modo il piccolo isolotto di Es Vedra, sono tappa obbligata di chiunque intraprenda un viaggio alla ricerca delle tracce di Atlantide.
Talayot e Taulas
Le due isole principali delle Baleari sono Minorca e Maiorca. Se sono note a livello internazionale per le loro spiagge da sogno e le acque cristalline, queste isole presentano un notevole interesse anche dal punto di vista archeologico. Pare infatti che fossero abitate fin dal III millennio avanti Cristo da una civiltà in buona parte sconosciuta chiamata civiltà talaiotica.
La civiltà talaiotica non ha lasciato testimonianze scritte, ma solo alcuni monumenti che gli archeologi non definiscono megalitici, ma che assomigliano moltissimo ad altri famosi siti mondiali. In particolar modo sono due le costruzioni che si ergono ancora oggi a memoria della non più esistente civiltà talaiotica: i talayot e le taulas.
I talayot sono letteralmente “torri di guardia” (questo il significato del termine in lingua catalana). Ce ne sono un migliaio a Maiorca e 500, conosciute, a Minorca, ma l’isola non è ancora stata completamente scavata. Questi edifici hanno pianta tonda o squadrata, oggi per lo più hanno perduto la parte sommitale, e il loro scopo resta ancora incerto. Alcuni dicono fossero torri di guardia, altri dicono che fossero sepolture.
Le taulas (tavole) assomigliano molto ai monoliti di Stonehenge. Sono infatti pietre disposte a T, la prima eretta in senso verticale e la seconda messa in senso orizzontale in cima all’altra. A volte le pietre sono disposte a formare delle U rovesciate. Anche in questo caso c’è incertezza sul perché siano stati eretti i monoliti, ma si ipotizza a scopo religioso.
Minorca e Gobleki Tepe
Alcuni studiosi hanno notato una certa somiglianza tra le taulas di Minorca e il sito turco recentemente riportato alla luce di Gobleki Tepe. Anche a Gobleki Tepe ci sono pietre disposte a T, anche per Gobleki Tepe si ipotizza un luogo di culto e non un insediamento abitativo. Altra cosa curiosa, sembra che tanto a Gobleki Tepe che a Minorca qualcuno, ad un certo punto, abbia cercato di sotterrare le pietre erette, come a volerle preservare per i secoli a venire.
Ancora una volta, come accade per Stonehenge, anche se non si riesce a dare una risposta univoca l’ipotesi più avvalorata è che questi siti servissero come “osservatori astronomici”. Ma gli antichi non si limitavano ad osservare il cielo notturno per ammirarne la bellezza; né, come i moderni astronomi, cercavano di carpirne il segreto funzionamento. Essi piuttosto cercavano di muoversi in sintonia con l’Universo, di trarre forza dall’armonia cosmica.
Questa, almeno, è una delle ipotesi circa il motivo della costruzione delle taulas. Secondo alcune testimonianze, nei luoghi in cui si trovano i megaliti di pietra a Minorca è possibile fare delle esperienze difficili da spiegare, in cui è possibile levitare come in assenza di gravità e si ha la sensazione che quei blocchi siano delle “porte” aperte verso l’infinito.
Es Vedra e il suo inspiegabile magnetismo
C’è un altro luogo misterioso nelle isole Baleari; un isolotto più piccolo di tutti gli altri ma forse più famoso di tutti gli altri. Es Vedra si trova davanti alla modaiola e mondana Ibiza, ma assomiglia molto poco a questo centro del turismo internazionale. Infatti è disabitata, spoglia e inospitale, ma piena di un fascino arcano che ha spinto alcuni a pensare che Es Vedra sia la porta d’accesso al perduto continente di Atlantide.
Ci sono parecchi miti che riguardano Es Vedra. Per alcune popolazioni antiche questo era il luogo in cui nacque Tanit, importante divinità femminile dei tempi passati. Secondo la mitologia greca qui risiedevano le sirene ammaliatrici, di cui solo Ulisse riuscì a sopportare il canto. Per molti Es Vedra è il terzo polo magnetico del mondo.
Infine, c’è anche una voce che dice che è con le rocce di Es Vedra che sono state costruite le piramidi egizie. Quanto c’è di vero in tutte queste affermazioni? Nulla che possiamo verificare in modo empirico; certo è che c’è uno strano magnetismo intorno all’isolotto, che ha spinto negli anni sessanta molti hippies a rifugiarsi qui in meditazione vivendo in una caverna naturale che chiamarono “Atlantide”.
Maiorca, Minorca e Atlantide
Le isole Baleari sono forse i picchi delle montagne sommerse di Atlantide? Ma il continente e descritto da Platone non doveva trovarsi oltre le colonne d’Ercole, ovvero lo stretto di Gibilterra? Ipotizzando, come fanno alcuni, che le colonne d’Ercole si trovassero invece sulla punta dell’Italia, quindi ben dentro le acque del Mediterraneo, potremmo anche dire che Es Vedra, Minorca e Maiorca erano parte del continente atlantideo.
In realtà però ben pochi di coloro che credono in Atlantide hanno collegato le isole Baleari al continente sommerso. Per quanto invece il legame appaia molto chiaro, poiché su queste isole si trovano chiari resti di una civiltà antica (che gli archeologi chiamato talaiotica, ma di cui in realtà non sappiamo praticamente nulla) tanto simile a molte altre che si incontrano in altre parti del mondo.
I talayote sono simili alle torri circolari d’Irlanda, e quindi allo Zed che forse costituisce il cuore della grande Piramide egizia; abbiamo già analizzato le forti somiglianze delle taulas con il sito di Gobleki Tepe e di conseguenza con quello di Baalbek, in Libano. Da Stonehenge alle Baleari, dai nuraghe sardi fino alle torri chullpa in Perù, si trovano tracce simili, impronte per noi ormai indecifrabili ma chiarissime.
La Forza che attraversa il pianeta
Un aspetto che lega Es Vedra ad altri siti misteriosi, come il triangolo delle Bermuda, è un magnetismo che sembra in qualche modo esulare dalle regole del resto del mondo. Questo perché forse gli abitanti di Atlantide erano riusciti ad imbrigliare le forze terrestri, così come molti secoli dopo cercò di fare Nikola Tesla. Qualche residuo del loro grande, ciclopico impianto magnetico ancora sussiste.
Ma molto spesso ignoriamo ciò che abbiamo sotto gli occhi. Gli scavi archeologici alle Baleari proseguono, così come in altre parti del mondo, ma stancamente, come se non si avesse più voglia di cercare davvero, come se tutto ciò che ormai ci interessasse fossero conferme a ciò che crediamo, e non nuove informazioni da analizzare con mente sgombra da preconcetti.
Battelli turistici ti possono portare fino alle vicinanze di Es Vedra. Chissà, anche se non scoprirai la verità, il tuo cuore potrebbe percepire il richiamo delle sirene, un canto che viene da molto molto lontano.