La Sardegna e il popolo dei Giganti

La Sardegna è, insieme alla Sicilia, una delle due principali isole italiane. La Sardegna però, per certi versi, sembra aliena persino all’Italia stessa, possedendo caratteristiche tutte sue peculiari. Poco densamente abitata, conserva tradizioni e memorie che risalgono fino a tempi molto antichi. Numerose leggende locali parlano di un popolo di giganti che abitò anticamente questa terra: e guardando i numerosi siti archeologici presenti si è tentati di credere alle leggende.

Tumbas de sos Gigantes

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Fonte: www.luoghimisteriosi.it

Le chiamano le tombe dei giganti: l’archeologia si affanna a precisare che non si tratta altro che di una denominazione fantasiosa. Non sono tombe in cui sono stati seppelliti dei giganti. Sono solo tombe monumentali in cui venivano sepolte molte persone. In dialetto locale vengono chiamate “Tumbas de sos Gigantes” e sono sparpagliate un po’ ovunque sull’isola, insieme agli altrettanto celebri nuraghe. Entrambe queste costruzioni megalitiche risalgono a quella che viene definita proprio “età nuragica”, svoltasi circa 2000 anni prima di Cristo.

Chi abitò la Sardegna in questi tempi remoti? In realtà la risposta a questa domanda resta avvolta nel mistero. C’è chi parla degli Shardana, i cosiddetti “popoli del mare” sul cui conto non si sa molto di più, se non che fossero abili navigatori. Quello che abbiamo per certo sono le strutture in pietra, e le statue, che questi antichi abitanti della Sardegna hanno eretto, in grande numero, hanno caratteristiche che ricordano le antiche città peruviane attribuite agli Incas.

Esattamente come i siti megalitici del Perù, le tombe e i monumenti sardi presentano caratteristiche che lasciano affascinato anche l’osservatore moderno. Ci sono due tipi di tombe dette “dei giganti”. Il primo tipo è detto dolmenico e si caratterizza per la presenza di una stele centrale. Il secondo tipo è detto a filari. Anche in questo caso si ha una stele centrale che però si amalgama con maggiore naturalezza con le altre pietre disposte ai lati. Dietro la stele centrale c’è sempre la camera funeraria vera e propria, alla quale si accede attraverso una piccola porta, presente nella stele centrale.

Peculiarità delle tombe

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Fonte: Wikipedia

Alcune delle pietre di cui sono costituite le tombe raggiungono anche i 30 metri di altezza. Considerando che si pensa siano state erette in un periodo compreso tra il 3300 e il 700 avanti Cristo, si fa davvero fatica ad immaginare come questi uomini, vissuti così anticamente, siano riusciti ad erigere strutture tanto monumentali. Una delle tombe più intriganti e famose è quella di Coddu Vecchiu, situata nel comune di Arzachena.

Ciò che maggiormente lascia interdetti è soprattutto l’incapacità di comprendere fino in fondo la natura dei rituali funebri degli antichi abitanti della Sardegna. Si pensa che la porticina aperta nella stele centrale servisse come passaggio per l’anima verso l’altro mondo. C’è però anche chi ipotizza che i luoghi in cui vennero costruite le tombe fossero ricettacoli di energia terrestre, che in qualche modo dovevano essere sfruttati.

Le costruzioni, secondo certe interpretazioni, ricreavano la forma delle corna di un Toro, e infatti nella maggior parte dei casi sono orientate verso al costellazione del Toro. Quindi, così come accade spesso per le costruzioni antiche, il luogo di erezione veniva scelto con cura per incanalare certe energie in grado di ringiovanire, guarire, curare, e di favorire il passaggio all’oltretomba delle anime dei defunti.

Nuraghe e giganti

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Fonte: www.sardiniapost.it

Ci sono però altri misteri in terra sarda. Abbiamo parlato, oltre che delle tombe, anche dei nuraghe. Nel caso di queste costruzioni non sappiamo con esattezza neppure a cosa servissero: ce ne sono addirittura migliaia, tutti posizionati in punti strategici, spesso in modo tale che dall’uno potesse essere visibile quello adiacente. Per questo si è avanzata l’ipotesi che fossero roccaforti di difesa e di avvistamento.

Secondo altre interpretazioni, erano magazzini per le provviste, tombe, luoghi di osservazione astronomica, templi. La forma dei nuraghi è quella di un tronco di cono, e sono fatti di pietre accatastate le une sulle altre. Ricordano un po’ le torri circolari irlandesi. Ci sono poi i pozzi, come quello, famosissimo, di Santa Cristina. Sono luoghi, sempre costruiti con pietre perfettamente squadrate, che portano alle sorgenti. Luoghi sacri, senza dubbio.

L’ultimo tassello del grande mistero della preistoria sarda è costituito dai giganti di Mont’e Prama. Sono sculture estremamente inquietanti, alte tra i 2 e i 2,5 metri, che vennero ritrovate ridotte in numerosi frammenti negli anni Settanta. Sembrano essere le statue antropomorfe più antiche di sempre, dopo quelle egizie, e raffigurano soldati, arcieri, lottatori. Non è possibile dare loro una datazione precisa. Alcune delle statue sono state ricostruite.

Il loro aspetto è molto inquietante. Hanno grandi occhi tondi e vuoti, la bocca è quasi inesistente, il collo spesso ha forma allungata. Nessuno sa a cosa servissero.

La vera “isola misteriosa”

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Fonte: www.gaveena.com

Ad aggiungere mistero al tutto, ci sono le storie che parlano di scheletri giganti, denti giganti, ossa giganti ritrovate in passato e poi fatte scomparire dalle autorità costituite. Le molte anomalie che si riscontrano a livello archeologico in Sardegna, e soprattutto il fatto che non si possa dare una definizione più precisa a quella che viene definita semplicemente “civiltà nuragica”, fa sì che resti spazio per tante ipotesi.

Così c’è chi ha pensato che l’isola fosse ciò da cui Platone trasse ispirazione per il racconto leggendario di Atlantide. Oppure, si può pensare che la Sardegna fu uno dei primi luoghi di approdo dei fuggiaschi di Atlantide. che costruirono i nuraghi per restare in guardia contro un pericolo che veniva da ovest. I vuoti occhi delle statue dei giganti fissano un punto che non esiste più? Chissà. Le loro bocche, così inconsistenti, non possono rispondere alle nostre domande.

Fonti:

Un commento:

  1. Pingback:I giganti di Mont'e Prama

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