La forma piramidale sembra, innegabilmente, aver avuto da sempre una particolare importanza per il genere umano. Di recente un gruppo di escursionistiimpegnati in una spedizione sopra i Monti Urali, in Russia, ritiene di aver avvistato una grande piramide proprio in questa zona remota. A breve partirà una spedizione volta a verificare se si tratta di una costruzione artificiale, o se siamo davanti solo ad un picco naturale. Se la piramide fosse stata costruita da mano umana, avrebbe due volte le dimensioni della piramide di Cheope, in Egitto.
Quell’enorme piramide
Aprite Google Maps, o Google Earth, e digitate queste esatte coordinate: 65°24’08.1″N 61°42’09.1″E. Vi troverete catapultati nel bel mezzo della sterminata Russia, e avrete modo di apprezzare una forma inequivocabilmente piramidale. Vista dall’alto, questa altura appare come un quadrangolo con una vistosa punta nel mezzo. La sua esistenza è stata evidenziata nel mese di maggio 2020 a seguito di una scoperta del tutto fortuita.
Un gruppo di turisti stava visitando questa zona dei Monti Urali in un viaggio organizzato dal gruppo “Wild North”. Erano in procinto di dare il via ad un tragitto in elicottero per portare degli escursionisti in questa zona, e quindi stavano pianificando il percorso attraverso le mappature satellitari. Durante queste ricognizioni, si sono resi conto della strana “montagna” dalla forma sorprendentemente regolare.
Evgeny Svitov, direttore del Wild North Expedition Group, ha approfonditamente studiato il rilievo con altri esperti. In un’intervista con il giornale online Ekaterinburg ha riportato le sue impressioni, che sono abbastanza sconcertanti. Se infatti le intuizioni di Svitov si rivelassero fondate, ci troveremmo davanti ad una scoperta in grado di rivoluzionare tutto quello che sappiamo (o crediamo di sapere).
Una piramide mastodontica
Facendo le dovute misurazioni, appare che la “piramide” (o presunta tale) ha esattamente la forma delle sue “sorelle” di Giza: solo che è molto, molto più grande. Dovrebbe essere due volte la piramide di Cheope, con i suoi 800 metri di altezza, e con ogni lato lungo circa un chilometro. Una prima peculiarità che è stata riscontrata è che la piramide è perfettamente allineata. Ogni lato si rivolge verso un punto cardinale (nord, sud, est, ovest).
Questo picco montuoso, in verità, non è stato notato solo ora per la prima volta: ma solo adesso sono emersi alcuni elementi che sembrano renderlo degno di una seconda occhiata. Sempre stando alle parole di Svitov, il rilievo sorge sul limitare di un cratere creato dall’impatto di un meteorite. Sempre stando alle sue parole, non si può ipotizzare un’origine naturale in quanto la piramide è di quarzite e granito ed è completamente priva di vegetazione, che comincia solo più in basso.
Inoltre, tutti gli angoli della presunta costruzione sono di 90°. Senza contare il fatto che quest’area, che si trova nel circondario autonomo degli Chanty-Mansi (detto anche Jugra) è notoriamente considerata sacra dalla gente del posto. Non distante scorre il fiume Gube-Yu, considerato “il fiume degli sciamani”. Di solito la gente del posto evita di navigarlo. Nel suo complesso, questo è un territorio molto particolare: si osserva, ad esempio, che alla confluenza dei corsi d’acqua non ci sono zanzare, per quanto dovrebbero essercene in abbondanza.
Tutte fantasie
Come era normale che accadesse, le dichiarazioni di Svitov hanno sollevato un coro di proteste. La maggior parte degli esperti afferma che le sue non sono altro che fantasie e che la presunta piramide, che dovrebbe surclassare non solo le omologhe egizie ma anche la piramide di Cholula, ad oggi ritenuta la più grande al mondo, non sia altro che una collina naturale. Andare a verificare di persona non è facile, in quanto la zona è veramente impervia.
Però… però sembra che qualcuno si sia incuriosito abbastanza da organizzare una spedizione. Stavolta non si tratta di un’agenzia tursitica come Wild North, ma della Russian Geographical Society. La spedizione partirà a giugno 2020, così presto sarà possibile smentire, o confermare, le teorie stramapalate di Svitov. Ci sono comunque altri elementi da tenere in considerazione.
Questa zona della Russia non è distante da Shigir, il luogo in cui fu rivnenuto un idolo di legno considerata la statua più antica del mondo, che ha il doppio di età delle piramidi d’Egitto. Sempre sugli Urali si trovano numerosi dolmen e megaliti, menhir e complessi megalitici che nessuno sa chi, o quando, abbia eretto. La Russia è vasta, e ancora inesplorata per certi aspetti. Chissà cosa potrebbe rivelare.
Fonti: