Molto spesso il perduto continente di Atlantide viene associato all’uso dei cristalli. Al giorno d’oggi conosciamo il potere di queste pietre, tanto che esiste una disciplina chiamata “cristalloterapia” che sfrutta le virtù di tali minerali per curare alcune patologie, fisiche e soprattutto mentali. C’è però una pietra che, più di ogni altra, si associa ad Atlantide: si chiama Larimar e questa è la sua storia.
Una profezia e un ritrovamento
Edgar Cayce, definito il “profeta dormiente”, entrando in stato di ipnosi era in grado di vedere cose che da sveglio non poteva nemmeno immaginare. Molto spesso egli diceva di poter tornare indietro nel tempo, ad una sua precedente vita che si era svolta su Atlantide. Di questo antico continente, oggi sprofondato nell’oceano Atlantico, ci ha raccontato molte cose.
Oltre a parlare dei cristalli e dell’uso energetico che ne facevano gli atlantidei, lui stesso li adoperava prescrivendoli come cura a chi si rivolgeva a lui denunciando un problema, di qualunque genere esso fosse. Cayce nominava vari tipi di pietra, da quelle preziose a quelle più comuni. menzionava spesso il lapislazzuli, una pietra azzurra che veniva comunemente usata nell’antichità.
Poi Cayce fece una profezia: disse che sarebbe stata ritrovata una pietra dalle incredibili proprietà curative, e di inenarrabile bellezza, nel Mar dei Caraibi. Questa pietra, passata alle cronache come “Pietra Blu” (blue stone) per quanto mai menzionata in tal modo direttamente da Cayce, non solo aveva avuto origine in Altantide, ma doveva essere in qualche modo legata anche alla sua orribile fine.
La profezia di Cayce si è avverata. Era il 1916 quando abbiamo la prima menzione di una misteriosa “pietra blu”. Tale padre Miguel Domingo Fuertes Loren chiese al governo dominicano di poter esplorare una miniera colma di un “minerale blu” da lui scoperta. Il permesso gli fu negato. Successivamente, nel 1974 Miguel Mèndez trovò una strana pietra blu lungo una spiaggia della Repubblica Dominicana. La pietra di Atlantide era tornata alla luce.
Una pietra blu chiamata Larimar
Mèndez apprese dagli indigeni del posto che essi chiamavano la pietra “blue stone”, “pietra azzurra”, convinti com’erano che fosse un dono del mare. Lui la chiamò “Larimar“, unendo il nome di sua figlia Larissa al termine “mar“, che in spagnolo vuol dire mare. Presto scoprì che la pietra da lui trovata era un sedimento di fiume, e insieme al suo compagno Norman Rilling, che apparteneva ai Corpi di Pace, fece ulteriori ricerche.
Venne così aperta la miniera chiamata “Los Chupaderos”, che resta uno dei siti principali per l’estrazione del Larimar, che è molto raro poiché si trova solo ed esclusivamente in questa zona del mar dei Caraibi. Non è mai stata scoperto in nessun’altro luogo al mondo. Ma cos’è il Larimar?
Geologicamente si definisce un pectolite, un minerale composto per lo più di calcio e sodio. La peculiarità del Larimar è che, a differenza degli altri pectoliti di cui abbiamo conoscenza, non è incolore ma ha un vivissimo colore che varia dal blu al turchese. Questo perché nella sua composizione il rame sostituisce il calcio, per via del fatto che la sua origine è vulcanica.
Di per sé il Larimar non è una pietra preziosa, come il topazio o lo smeraldo, ma lo diventa per la sua estrema rarità. Inoltre in cristalloterapia è diventato subito molto popolare per via delle straordinarie virtù che gli vengono attribuite.
Il Larimar in cristalloterapia
Il Larimar ha una forma molto riconoscibile, poichè, essendo formata da concrezioni vulcaniche, è fatta di cristalli a forma di aghi. Può avere diverse colorazioni e venatura, e ha una peculiarità che lo rende ancora più prezioso. Se viene esposto alla luce del sole, svanisce, quindi va tenuto sempre ben protetto. Viene chiamato “pietra di Atlantide“, o “pietra di Stefilia“, o “pietra dei Delfini“. Pare che infatti possa rendere più facile la comunicazione con questi intelligentissimi mammiferi acquatici.
Il Larimar ha molte proprietà. In prima istanza, sembra essere in grado di infondere pace e tranquillità in chi la detiene, come se davvero riflettesse le acque del mare in bonaccia. Tenendola in mano e accarezzandola con il pollice, si può provare un senso di immediato benessere anche in momenti di forte stress.
Questa pietra è collegata alle comunicazioni: non rende solo più facile la connessione con i delfini, ma in generale rende più semplice esprimere le proprie emozioni, e mettere in contatto il cuore e il cervello. Ha un grande effetto dunque come pietra di meditazione, per comprendere fino in fondo il proprio io e le proprie motivazioni.
Il Larimar aiuta a sublimare le sensazioni negative e ad entrare in contatto con l’Universo, permette di avere un sonno ristoratore e senza interruzioni. Da un punto di vista prettamente curativo, aiuta ad alleviare i fastidi legati alla pressione alta, come il mal di testa. Inoltre combatte infiammazioni e infezioni, aiutandone il decorso.
Il Larimar, la pietra Atlantidea
Se possiedi un ciondolo in Larimar ti puoi dire decisamente fortunato. Si tratta di una pietra molto rara e molto bella. Puoi apprezzarla anche semplicemente per questo, se non credi in tutto il resto. C’è però chi è convinto che la sua esistenza sia una prova che anche Atlantide è esistita, e non solo. Pare che il Larimar conservi in sé tutta la saggezza della perduta Atlantide, e che sia in grado di comunicarla a chi si ponga in atteggiamento di ascolto.
In realtà non sappiamo se il Larimar sia davvero la “pietra blu” predetta da Cayce. Ma, se lo fosse, sappiamo anche che essa ha un enorme potere curativo. Che cosa può curare il Larimar? Non solo il mal di testa: essa può curare le ferite più profonde dell’Uomo, quelle lasciate dalla perdita di una memoria antica che forse è giunto il momento di recuperare.
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