Oggi, 5 agosto, secondo il martirologio cristiano si festeggia la “Madonna della Neve“. Questo appellativo dato a colei che la religione cattolica considera la Madre di Cristo è un po’ curioso, non trovi? Naturalmente ha un motivo, anzi, potremmo dire che ne ha molti: uno ufficiale e canonico, e un altro un po’ meno evidente ma ben più affascinante.
Se vivi a Roma, o ti capita di passare per la capitale, non perderti la straordinaria pioggia di petali bianchi e lo spettacolo di luci e angeli che interesserà la Basilica di Santa Maria Maggiore. Questa antica basilica papale è infatti dedicata alla “Madonna della Neve”: scopriamo insieme il perché di questo curioso ed evocativo appellativo.
La Neve in Agosto
Narra la tradizione cristiana che nel 352 d.C. un ricco patrizio romano, Giovanni, decise di usare il suo denaro per erigere una chiesa, e che volle dedicarla alla Madre di Dio. Quella notte ebbe una visione: gli fu detto che la chiesa sarebbe sorta nel luogo in cui avrebbe nevicato. Incredulo, andò da papa Liberio che, turbato, gli confidò di aver avuto la stessa visione.
Andarono dunque in cerca della fantomatica nevicata, e incredibilmente scoprirono che sul colle Esquilino c’era uno spesso strato di neve! Il luogo coperto dal manto candido venne perimetrato e lì fu fatta erigere la chiesa che sarebbe diventata una delle più importanti basiliche papali di Roma. Il miracolo della neve in agosto fu il segno delle benevolenza della Madonna nei confronti della grande Città Eterna.
Miracoli
C’è però anche un’altra storia che può essere raccontata. Di piccole chiese dedicate alla Madonna della Neve ce ne sono tantissime in tutta Italia, cosa che potrebbe apparire curiosa visto che si tratta di un’iconografia decisamente inconsueta. La maggior parte di queste costruzioni sacre si trovano in montagna, vicino a luoghi chiamati “neviere“.
Un tempo conservare il cibo durante il lungo inverno non era facile come lo è per noi: così le neviere erano utili soprattutto a questo scopo. Lì veniva radunato il ghiaccio e la comunità poteva servirsene per far durare più a lungo le sue provviste. Il “miracolo” compiuto dal nume tutelare venerato nei piccoli edifici era quello di permettere la sopravvivenza del gruppo quando la natura si faceva ostile.
La Dama Bianca
Molto spesso gli edifici sacri della cristianità sono stati costruiti su preesistenti templi pagani, o scegliendo dei luoghi di culto già usati precedentemente. Questo era un modo semplice per sostituire nella venerazione della gente comune i nuovi dei, soppiantando quelli vecchi. Secondo Robert Graves la Madonna della Neve potrebbe non essere altro una delle tante personificazioni successive di quella che lui chiama la “Dama Bianca”.
La Dama Bianca è la Madre Terra, è una divinità che non ha nome perché può assumere molti volti. Si identifica con le forze della natura, con i cicli del tempo, con il susseguirsi della stagioni. Essa è espressione del legame viscerale e primordiale che lega l’Uomo alla sua Terra. Essa era prima che le religioni monoteiste sorgessero e ci costringessero a dimenticarla. Con essa, abbiamo dimenticato il vero Scopo dell’Uomo.
La Madonna della Neve di Faete di Arquata del Tronto
Ci si addentra in un morbido e accogliente bosco di castagni finché non la si vede: una costruzione modesta ma elegante, che si mostra all’improvviso tra gli alberi. Vicino c’è un piccolo cimitero; dentro un’unica navata decorata da affreschi. Questa è la piccola chiesa dedicata alla Madonna della Neve che si trova, guarda un po’, in mezzo ai Monti Sibillini.
La trovi come per caso, dopo una bella passeggiata in mezzo al verde. Si trova lì come se ci fosse sempre stata, e probabilmente è così. Di sicuro questo luogo un tempo era sacro anche per i pagani, per le popolazioni che hanno abitato il centro Italia prima dell’invasione romana. Probabilmente era un luogo sacro dei Druidi, di chi venerava la potenza di Madre Terra.
Oggi anche questo edificio ha subito le ferite del terremoto. Mi auguro che un giorno venga restaurata, ma in fondo non è molto importante. Se anche le pietre cadessero, i castagni conserverebbero il Sacro Mistero di cui sono custodi.
Quando il Mondo era Giovane
Quando il Mondo era Giovane non esistevano tante religioni e tanti dei, che spesso ci conducono a combatterci gli uni con gli altri. C’era un solo Grande Spirito, un unico Afflato Universale che univa uomini, animali, piante, minerali, e tutto ciò che vive sotto la luce del Sole. Gli Uomini non veneravano questo Spirito, poiché esso viveva già in loro: dovevano solo coltivarlo e dargli modo di esprimersi.
La Madonna della Neve ci ricorda un tempo in cui l’Uomo conosceva il Mondo in cui viveva e sapeva usarlo per la sua sopravvivenza; un tempo in cui l’Uomo sapeva condividere con la sua comunità ciò che aveva; in cui credeva nella possibilità che i miracoli possono accadere. Che fine ha fatto oggi quell’Uomo? Forse è smarrito, un po’ confuso, ma non è perduto.
Cerca sempre la neve in piena estate: non significa avere smarrito il senno, forse vuol dire solo aver ritrovato la fede nelle infinite possibilità dell’Essere.