La storia che stiamo per raccontare è degna di Umberto Eco e del suo noto romanzo “Il nome della rosa”. Non è escluso che lui possa essersi ispirato a ciò che racconteremo, e che certo conosceva. Questa è la storia del manoscritto Voynich, il libro più misterioso di tutti i tempi.
Una lingua sconosciuta
Sono tanti i libri misteriosi nella storia dell’uomo. Ci sono quelli di magia o di stregoneria, ci sono quelli scritti in codice e quelli che raccontano di eventi che si perdono nella notte dei tempi. Tutti questi libri però li possiamo leggere, nel senso che siamo in grado di decifrarli. Solo un libro non è mai stato decifrato, ed è il manoscritto Voynich.
A cosa serve un libro se non può essere letto? L’unica certezza che abbiamo è che, anche se noi contemporanei non siamo più in grado di svelare i segreti delle sue pagine, chi le ha vergate lo ha fatto per uno scopo ben preciso. Quale sia, però, ci è ignoto.
Il manoscritto Voynich risale al XV secolo ma la sua storia attuale inizia nel 1912. Fu all’epoca che venne reso noto dall’antiquario che lo aveva ritrovato e che gli dà il nome, Wilfrid Voynich. Voynich era polacco e commerciava in copie rare di libri famosi. Nelle sue ricerche si imbatté in questo curioso manoscritto.
Gli piacque perché era tutto ricoperto di bei disegni colorati, anche se non capiva una parola di quello che ci era scritto. All’epoca però era certo che qualcuno sarebbe stato in grado di leggerlo. Ma sbagliava.
Chi ha scritto il manoscritto Voynich
La datazione al radiocarbonio, esame che è stato eseguito nel 2009 o 2011 (le fonti non sono concordi) ha provato senza ombra di dubbio che il libro è stato scritto nei primi decenni del Quattrocento, approssimativamente tra il 1404 e il 1438. Sulla sua autenticità non ci sono più dubbi.
Sia la pergamena su cui è vergato, sia l’inchiostro usato, non possono essere successivi al periodo considerato. Quindi è stata definitivamente smontata la tesi secondo cui fu lo stesso Voynich a scrivere il suo “libro raro” per attirare un po’ di attenzione sul suo lavoro di antiquario.
Una cosa strana però c’è: Voynich non rivelò mai dove avesse trovato il libro. Si limitò a raccontare il modo in cui il volume lo aveva incuriosito senza dare ulteriori dettagli. Fu sua moglie, dopo la sua morte, a rivelare che il manoscritto veniva da Frascati, da un convento di monaci.
La storia
Ecco cosa sappiamo della storia del manoscritto Voynich. Redatto nel XV secolo, quindi in piena epoca rinascimentale e secondo alcuni in Italia, ma non ci sono prove di questo, sappiamo poi che nel XVI secolo fu acquistato dall’imperatore tedesco Rodolfo II. Questi lo credeva opera di Ruggero Bacone e lo pagò 600 ducati.
Tale informazione deriva da una lettera che Voynich trovò dentro il manoscritto, datata 1665, firmata da Johannes Marcus Marci, il quale all’epoca era rettore dell’Università di Praga. Il mittente era Athanasius Kicher, che viveva a Roma. la speranza espressa da Marci era che Kircher potesse decifrare il testo, all’epoca ancora misterioso.
Da questo punto in poi non sappiamo altro del libro fino al ritrovamento del 1912. Da questo momento in poi è un susseguirsi di tentativi di decifratura, anche da parte di alcune delle migliori menti del servizio militare statunitense. Chi aveva decriptato i codici durante la guerra, però, non fu in grado di capire un’acca del manoscritto Voynich.
Nel 1915, infatti, il manoscritto volò dalla vecchia Europa fino negli USA. Nel 1969 entrò a far parte della collezione della Biblioteca di Libri Rari Beinecke dell’Università di Yale. In tutto questo periodo, e fino ad oggi, le ipotesi che sono state fatte sono le più disparate. Nessuna però si avvicina alla verità.
Cosa contiene il manoscritto Voynich
L’opera consta di 240 pagine su pergamena: sembra che ne manchino 14 dalla rilegatura originale. In copertina non c’è il titolo né il nome dell’autore. Gli studiosi, basandosi esclusivamente sulle figure, hanno diviso il libro in quattro sezioni: una botanica, una astrologica, una medica e una che si suppone sia l’indice, in quanto privo di figure.
Le illustrazioni sono molto belle, variamente colorate, e raffigurano vegetali e piante sconosciute, animali dalla difficile definizione, e soprattutto donne nude che fanno il bagno. Ci sono poi dei disegni molto intricati e complessi che raffigurerebbero dele costellazioni che non corrispondono al cielo noto.
Lo scritto va da sinistra a destra ma non si comprende né l’alfabeto usato né tanto meno la lingua, che di certo non è nessuna di quelle conosciute e usate oggi. Non è però nemmeno una lingua morta. Il manoscritto Voynich è un libro che oggi non possiamo più leggere.
Ipotesi di decifratura
Potremmo scrivere un elenco lunghissimo di tutti coloro che hanno provato a svelare i segreti del manoscritto Voynich. Si va dalle primissime ipotesi che ipotizzavano uno scherzo ben congegnato di Voynich stesso, o di uno degli alchimisti al seguito di Rodolfo II. La comprovata antichità del libro però ha smentito queste idee.
Si è parlato di latino, di turco antico, di hawaiano; si sono provate tutte le possibili soluzioni mutuate dal campo dell’enigmistica e della crittografia. Nulla ha dato un esito anche solo lontanamente plausibile. Si sono sostituite le lettere a quelle precedenti o successive nell’alfabeto (ma quale alfabeto? Di volta in volta sono state provate diverse varianti); si è pensato fosse una lingua inventata (ma su quali presupposti?).
Una delle ultime ipotesi parla di un manuale medico in cui si usano solo abbreviazioni. Il linguaggio usato è infatti molto semplice, privo di vocali, fatto di ripetizioni. Da ultimo si è tentato con un algoritmo: ma dove l’intelligenza umana ha fallito, quella artificiale non ha saputo fare di meglio.
Non c’è soluzione, non ancora ad oggi: non abbiamo idea di cosa ci sia scritto sulle pagine del manoscritto Voynich.
Bufala o verità
Chi ha scritto il libro voleva solo fare uno scherzo colossale o ha davvero inventato un codice segreto, condiviso magari solo tra iniziati? ma è mai possibile che tale codice, se è umano, sfugga ad ogni altra interpretazione conosciuta? Le immagini sono curiose, anche inquietanti, con questa sfilza di donne nude che si bagnano insieme in acque nere.
C’è un’immagine in cui qualcuno ha voluto vedere una donna che tiene in mano le sue ovaie. Sembra quindi quasi certo si tratti di un manuale medico. Ma le stelle allora? All’epoca la medicina era correlata all’astrologia, quindi non sarebbe poi così strano.
Cosa c’era nella pagine mancanti? Qual è la lingua usata per scrivere il libro, dove è stato scritto? Solo domande, nessuna risposta per il manoscritto più enigmatico della storia dell’uomo. Ci sono persone che hanno rovinato la propria vita, spendendo una fortuna, per cercare una chiave di lettura.
Oggi il web consente ad ognuno di noi di provare: puoi scaricare il manoscritto di Voynich da questo indirizzo. Se sei tanto temerario da provare, chissà, il libro svelerà i suoi misteri proprio a te.