Ci piace tornare in Irlanda, terra fatta di verde erba e di magia. In questa isola antica e remota, dove forse un giorno misero piede i profughi di Atlantide, si celano memorie lontane, ricche di fascino e di echi familiari. Vogliamo rendere merito ad un progetto online che cerca di non smarrire le memorie: si chiama Voicesfromthedawn, voci dall’alba, Da qui abbiamo appreso del figlio della sirena,la leggenda delle sette pietre di Sligo.
Le Sette Pietre
Tutto il territorio irlandese è costellato di ruderi e rovine, delle vestigia di genti che hanno costituito la nostra progenie, dal cui humus siamo discesi tutti noi europei, in misura maggiore o minore. In qualche modo misterioso, la gente che abita l’Irlanda ha conservato più forte la traccia lasciata dai nostri antenati, e sono fedeli scrigni di racconti e leggende che, come sappiamo, celano sempre più verità di quanto non si voglia credere.
Il sito Voicesfromthedawn si è fatto carico di un compito non facile, ma encomiabile. Ha censito, e lo sta ancora facendo, alcuni dei siti antichi di monoliti e pietre raccontandone il background. Ognuno di quei luoghi, infatti, possiede un suo proprio folklore, una sua identità nella memoria collettiva. Ed è lì che gli autori di Voicesfromthedawn vanno ad attingere.
Molto interessanti sono le testimonianze che sono riusciti a raccogliere su un sito che è abbastanza famoso, ma spesso malinteso. Si sa che il mainstream turistico spesso è allergico a quelle che invece sono le radici più vere e profonde della tradizione. Il sito di cui si parla si trova nella contea di Sligo, ma ha subito una dislocazione. Le sette pietre si trovano infatti in un terreno privato ed è quindi impossibile vederle.
Le storie quindi sono state riferite ad un altro complesso monolitico che si trova sulla spiaggia, lungo la linea della marea, non distante da un tumulo che si chiama Cruchancornia. C’è un fossato che circonda le pietre, sei delle quali sono allineate mentre una settima ha posizione indipendente. Probabilmente risalgono all’Età del Bronzo, o a quella del Ferro.
I figli della sirena
La leggenda che si racconta su queste pietre è simile ad altre, che riferiscono di esseri umani che sono stati tramutati, per odio o per amore. Nel caso specifico, però, non si parla di persone che dovessero essere punite per la loro malvagità, ma di sette giovinetti del tutto innocenti. La storia viene tramandata dal clan locale, gli O’Dowds. Venne messa per iscritto nel 1888 dall’autore William Gregory Wood-Martin.
Si narra dunque che un uomo degli O’Dowds un giorno passeggiasse lungo la battigia. Ad un tratto, si accorse di una bellissima fanciulla che dormiva sulla spiaggia: era una sirena. L’uomo, che sapeva molte cose, sapeva anche che se le avesse rubato il mantello, lei sarebbe divenuta umana e avrebbe fatto tutto quello che lui le avrebbe comandato.
Così fu: l’uomo le sottrasse il magnifico mantello e la sirena, divenuta una donna, lo seguì e divenne sua moglie. Gli diede ben sette figli. In tutto quel tempo, l’uomo tenne il mantello ben nascosto finché un giorno uno dei suoi figli non lo trovò. Il ragazzo chiese alla madre di chi fosse quel bel mantello, e lei seppe di essere stata ingannata. Amava i suoi figli, ma bramava molto di tornare al mare a cui apparteneva.
Così, per punire l’uomo che l’aveva attirata a sé con la menzogna, non solo riprese il suo mantello e, tornata ad essere una sirena, scomparve tra le onde del mare. Prima di partire, toccò i suoi figli e li tramutò in pietre, affinché non dovessero soffrire i mali degli umani. Invece quello che era stato suo marito sarebbe rimasto solo, senza alcuna consolazione.
Le sirene del Nord
Si capisce come gli irlandesi abbiano una profonda conoscenza delle creature magiche, e di quanto possano essere benefiche ma anche imprevedibili e dispettose. Dopo che la sirena ebbe compito il suo incantesimo, le sette pietre di Sligo sono diventate un luogo pericoloso da cui stare alla larga.
La cosa curiosa è che sembrerebbe che questo sia l’unico sito in Irlanda collegato alle sirene, che in gaelico sono chiamate murúch (merrow in irlandese moderno). Le sirene fanno parte del folklore delle isole Faroe e delle isole Shetland, dove si ritrova la convinzione che esse possiedano un manto magico, private del quale diventano donne con le gambe e non con la pinna di pesce.
Sono soprattutto i marinai che devono restare in guardia, perché la grande bellezza delle sirene li può irretire e perdere. Al contrario, gli uomini delle sirene hanno “denti verdi, capelli verdi, il naso rosso e occhi da suino”. Sono quindi orribili a vedersi ed è per questo che le sirene preferiscono trovare il loro compagno tra gli umani. Salvo poi tornare al mare quando ne hanno abbastanza.
Una sirena trovò un ragazzo
William Butler Yeats
che nuotava, e lo prese per sé;
ne strinse il corpo al suo corpo,
rise felice e si tuffò
crudelmente dimentica
che anche gli amanti affogano