Raramente, quando ci si crogiola al Sole su una spiaggia affollata, o si fa trekking in montagna con un gruppo di amici, si pensa al motivo per cui le “ferie” ci siano proprio in estate. Lo si dà per scontato, ma così scontato, in fondo, non è. L’uso di andare in vacanza durante la bella stagione deriva da un antico retaggio contadino che ha poco senso nella società di oggi, ma che resta come un’antica tradizione che si rinnova a nostra insaputa.
Il Riposo dopo il Raccolto
Quando la vita dell’Uomo era regolata dai ritmi della natura questo periodo dell’anno era quello in cui ci si poteva concedere un momento di tregua. Il grano era stato raccolto, i frutti della terra ammassati per l’inverno: si poteva mangiare, bere e festeggiare dopo il lungo lavoro estivo. L’uso di fare festa in Agosto era quindi abbastanza comune nelle civiltà contadine. Per i Celti questo era il periodo del Lughnasadh, le celebrazioni per il dio Lugh. Nell’Antica Roma si svolgevano i Consualia, in onore del dio Conso.
Nel 18 a.C. l’imperatore Ottaviano Augusto decise di fissare un giorno specifico per le “feriae Augusti”, il riposo di Augusto. In questo modo legò indissolubilmente il suo nome e la sua figura a feste che già erano molto amate dal popolo. Una delle usanze del Ferragosto, a quei tempi, erano le corse dei cavalli: a Siena, ancora oggi, il palio si corre il 15 di Agosto.
Da Festa Pagana a Festa Cristiana
Con l’avvento del cristianesimo tutte le precedenti festività pagane vennero assorbite nel calendario liturgico della nuova religione. Il Ferragosto divenne allora la data in cui si ricorda l’Assunzione di Maria, Madre di Cristo, in Cielo. Il Palio di Siena si chiama per questo motivo “Palio dell’Assunta” e in molti comuni italiani si fanno grandi celebrazioni religiose e civili. Il mondo è cambiato, ma in fondo non più di tanto.
Cambiano le vesti, le apparenze, le forme esteriori, ma i rituali sono sempre gli stessi. Anche se non ce lo ricordiamo nemmeno, quello che noi celebriamo in questo giorno è la generosità della Madre Terra che continua ad offrirci sostentamento, nutrimento, possibilità di sopravvivenza. La gioia che contraddistingue il Ferragosto è la gioia pura e semplice di chi scopre la bellezza di essere vivo.
Ferragosto Oggi
Molto spesso le antiche abitudini, perpetuandosi nei secoli, si svuotano del loro significato originario. Le tradizioni continuano ad essere ripetute in modo meccanico, senza però più onorare lo spirito originario da cui sono state generate. Per questo è necessario recuperare la memoria, che non vuol dire fare i nostalgici.
Ridare peso e sostanza a date, nomi, eventi, significa riappropriarci di un po’ di noi; significa poter assaporare in modo più pieno i giorni che scorrono rapidi, uno dopo l’altro, un Ferragosto dietro l’altro. Significa anche aprire cassetti in cui si celano cose dimenticate, ma non per questo poco importanti. Potrebbero anzi essere molto utili quando sopraggiungerà l’inverno.
Festeggiare il Ferragosto, infatti, significa anche ricordare che presto arriverà l’inverno, e che contro l’inverno ci si deve preparare. Noi non siamo più spaventati dall’inverno: possiamo ripararci in solide case e stare al calduccio. Però c’è un inverno che ancora non abbiamo sconfitto, ed è quello dell’anima.
E come ci si può tutelare dall’inverno dell’anima? Non servono cappotti né sciarpe: serve solo conservare il ricordo degli insegnamenti che ci sono stati tramandati e che dicono di avere rispetto dell’Uomo, della Terra e di ogni creatura vivente. Solo così si può festeggiare davvero il Ferragosto, celebrando la vita che oggi appare più splendida e rigogliosa che mai ma che non è meno splendida e rigogliosa quando arrivano i gelidi venti del Nord.
Sii grato in ogni momento e la Vita ti ricompenserà con i suoi frutti più dolci, e il loro ricordo ti accompagnerà anche quando l’Estate sarà finita.