L’Australia è considerato ancora oggi il “nuovissimo continente”, in quanto tra gli ultimi ad essere colonizzato. Per molti versi, l’Australia è ancora un Paese misterioso e inesplorato, con una cultura nativa estremamente affascinante. Secondo alcuni ricercatori, coloro che credono nell’esistenza antica di Atlantide e Mu, anche su questo continente ci sarebbero resti aviti di civiltà che più non sono. Addirittura, ci sarebbero delle piramidi, come la piramide Gympie, ovviamente non riconosciute dalla scienza e dall’archeologia ufficiali.
Gympie
Ci troviamo nella cittadina di Gympie, nella regione del Queensland, in Australia. A poca distanza dal centro abitato si trova una struttura fatta a terrazzamenti. Se cerchi la voce “Gympie Pyramid” su Wikipedia, troverai scritto che si tratta di una costruzione recente. Secondo la lettura ufficiale, questi terrazzamenti sarebbero stati realizzati dai coloni italiani nel tardo XIX secolo per piantare i vigneti. Secondo altri studiosi e pensatori liberi, la piramide Gympie cela tutt’altro, qualcosa che i più non vogliono vedere, o sono incapaci di credere.
Il primo a dare una lettura diversa di questo luogo fu il ricercatore Rex Gilroy, il quale si imbatté nella piramide nel 1975. Visto che da sempre si era occupato dell’archeologia australiana, essa attirò subito il suo interesse. Infatti Gilroy si convinse da subito che la spiegazione che veniva comunemente data di questi terrazzamenti non fosse soddisfacente, e che invece la struttura fosse stata eretta da una civilizzazione che aveva legami con l’Antico Egitto.
Anche l’archeologo Greg Jefferys si trovò d’accordo con Gilroy, definendo dal canto suo la piramide Gympie come un’anomalia degna di approfondimento. Il disinteresse degli studiosi accademici ha però impedito che potessero essere condotti degli studi seri in materia. Ma chi ha ragione: chi parla di un antico manufatto o chi sostiene che si tratti di una costruzione assai più recente, e affatto misteriosa? Viene da pensare che non sia poi una cosa così difficile da chiarire. Eppure, il dubbio permane.
La piramide Gympie
Spieghiamo per prima cosa che aspetto ha la piramide Gympie. Non assomiglia alle piramidi a gradoni né degli egizi né del Sud America. Si tratta di una cresta in arenaria che si trova a nord della città, che ha delle terrazze tagliate nella pietra nelle parti laterali. Non si sa nulla degli interni, se non che ci dovrebbero essere tre o quattro entrate. L’altezza complessiva è di oltre 30 metri, con terrazzamenti che si fanno più bassi via via che si arriva alla sommità. Le pietre sono ben squadrate, e molto pesanti.
Oggi sulla sommità non c’è più niente, ma vi è la testimonianza scritta di uno storico locale, Brett Green, che riporta la testimonianza del suo bis-bis nonno. Molti anni prima, racconta Green, in cima alla piramide c’erano tredici pilastri con una tavola rotonda al centro, la quale era forata. Inoltre, più in basso c’era un portale in pietra, e alcune incisioni. Tutto questo fu rimosso o distrutto dai primi colonizzatori giunti a Gympie.
La zona iniziò ad essere abitata sul finire dell’Ottocento, quando qui vicino venne trovato dell’oro. Le pietre della piramide, come accade sovente, vennero usate come materiale di costruzione per altri scopi. C’era anche testimonianza di alcune delle pietre incise usate nelle chiese, ma anche questi reperti sembrano essere svaniti nel nulla. A pubblicizzare la piramide come luogo di particolare sacralità fu Rex Gilroy, testimone di eventi paranormali in questa zona.
Quanto c’è di vero
Colui che negò recisamente che la piramide di Gympie avesse un qualche valore archeologico fu Michael Moorwood, che diede la lettura, oggi comunemente accettata, di terrazzamenti finalizzati alla coltivazione dei vigneti. A smontare questa interpretazione fu Jefferys, che oppose alcuni dubbi. Tanto per cominciare, tutto il sito non dà affatto l’impressione di essere stato un luogo di coltivazione. Non ci sono canali, né impianti di irrigazione. Il suolo usato sui terrazzamenti è molto povero, non adatto a coltivare alcunché.
Non sono state trovate le radici o i resti delle presunte vigne, e in generale il modo in cui sono stati costruiti i gradoni non sembra adatto a scopo di viticoltura. Le terrazze sono infatti molto alte, i blocchi molto pesanti e il tutto molto scomodo. Anche l’orientamento della piramide sarebbe sbagliato: chi coltiva le viti di solito cerca l’esposizione a nord, mentre la piramide di Gympie è rivolta a sud-est.
Da ultimo, ci sarebbe anche un‘incongruenza storica. I coloni italiani non giunsero in questa zona dell’Australia che dopo la Seconda Guerra Mondiale, quindi ben dopo il periodo identificato da Moorwood. Negli archivi di Gympie non si trova traccia di terreno dato in concessione, o acquistato, per essere coltivato a vigneto. Tutta la storia, da diversi punti di vista, non sembra reggere molto.
Una piramide potente
Di contro, ci sono i racconti di rabdomanti e sensitivi che concordano nel dire che Gympie è un luogo di elevato potere psichico. Pare che vi siano delle sepolture sotto la piramide, e che spesso si siano visti spiriti vagare: soldati vestiti di bronzo e dame vestite di bianco. Ma queste sono ovviamente prove a cui non tutti sono pronti a prestare fede. Cosa c’è di concreto allora?
Ci sono alcuni curiosi reperti che sono stati trovati nell’area, e che sembrano appartenere a tante civiltà diverse. C’è una testa in pietra gialla che somiglia all’arte sudamericana; c’è la statuetta di una divinità indiana, un’urna greca, una teiera cinese. Infine, è stata trovata una statua scolpita in quella che sembra la forma di una scimmia, chiamata infatti “la scimmia di Gympie”. Secondo alcune interpretazioni, essa raffigurerebbe il dio egizio Thot (spesso raffigurato in questa forma animale).
Purtroppo è difficile farsi un’idea precisa del sito, perché non essendo considerato di valore archeologico non è protetto ed è stato aggredito dai bulldozer più volte in passato. E a quanto pare, adesso corre un pericolo ancora più serio. Le ultime notizie che abbiamo trovato in merito parlano dell’intenzione del governo di radere al suolo la piramide di Gympie per fare posto ad un’autostrada.
Che si creda o meno nella sua vetustà, e nel fatto che potrebbe testimoniare antichi legami con gli altri continenti, quel che è certo è che il sito è considerato sacro dagli aborigeni locali che infatti si battono affinché non venga distrutto. C’è chi ammonisce che distruggere un centro energetico del pianeta può avere conseguenze inenarrabili: non a caso in Scozia e Irlanda ciò è severamente vietato. Questo monito andrebbe ascoltato.
Fonti:
- https://www.messagetoeagle.com/mysterious-gympie-pyramid-evidence-of-an-ancient-lost-civilization-in-australia/
- https://www.newdawnmagazine.com/articles/the-gympie-pyramid-evidence-of-an-ancient-civilisation-in-australia
- https://forgottenorigin.com/gympie-whilst-australia-looks-the-other-way-again
- https://www.crystalinks.com/pyramidaustralia.html