Se c’è un luogo sulla Terra che si può definire remoto quanto la Luna, quanto Marte o un altro dei pianeti del nostro Sistema Solare, è l’Antartide. Questo continente è disabitato, se si fa eccezione per le persone che vi si stabiliscono per qualche tempo a scopo di ricerca. Nonostante le numerose rivendicazioni territoriali, l’Antartide non è atto ad ospitare la vita umana perché è ricoperto dal ghiaccio. La temperatura oscilla tra meno 25 e meno 50 gradi Centigradi. Ma è sempre stato così? L’Antartide è misterioso: piramidi e facce che fanno capolino dai ghiacci accendono la fantasia di chi cerca le tracce di un’altra Storia.
Piramidi in Antartide
Indipendentemente da quello che possono pensare o dire gli scettici che sono perennemente pronti a bacchettare chi è semplicemente alla ricerca di un’altra verità, le piramidi in Antartide ci sono, e sono anche evidenti. Al giorno d’oggi basta fare un rapido giro con Google Earth per vederle in tutta la loro chiarezza, ma già in passato ne era stata scoperta una. Nel 1910 si avventurò tra i ghiacci del Polo Sud una spedizione britannica.
Gli esploratori si avvicinarono ad un imponente picco che da allora è noto con un nome molto semplice, ma eloquente: The Pyramid. Si trova sul lato ovest del ghiacciaio Koettlitz ed è alta oltre 1200 metri. Si tratta di una conformazione naturale chiamata nunatak. Ha forma piramidale ma solitamente presenta due lati, e non quattro come le piramidi costruite artificialmente.
Più di recente, nel 2016, proprio grazie a Google Earth alcuni osservatori particolarmente attenti hanno individuato altre piramidi nella zona di Ellsworth Mountains. Sono parzialmente coperte dalla neve, ma immediatamente hanno riacceso le vecchie teorie circa l’esistenza di un grande continente al centro dell’oceano Pacifico: Mu. Pare infatti che Mu fosse molto, molto antico: fu la Terra Madre di tutte le altre.
L’Antartide esisteva anche allora ma era molto diversa da come appare oggi. Infatti era ricoperta da vegetazione lussureggiante. Parliamo di oltre 100.000 anni fa quando, secondo le attuali teorie, l’Uomo non esisteva nemmeno. Secondo invece chi crede in Mu e in Atlantide, l’umanità ha mosso i primi passi su questa terra molto prima di quanto non si pensi oggi. E già a quei tempi aveva costruito ampie e prospere civiltà.
Antartide e Mu
Credendo a questo presupposto, non è affatto assurdo pensare che l’Antartide (che sicuramente a quei tempi remoti aveva un nome diverso) fosse parte del vasto impero di Mu. E non è nemmeno peregrino pensare che ci potessero essere costruzioni che oggi noi non possiamo più ammirare, perché ricoperte da spessi strati di ghiaccio. La domanda che in molti si fanno dunque è: cosa si cela sotto i ghiacci (pressoché) perenni del Polo Sud?
Possibile che, grazie alle nuove tecnologie, oggi siamo in grado di ammirare piramidi costruite migliaia e migliaia di anni fa? Gli scienziati lo escludono in modo categorico: quei picchi appuntiti, dall’aria così precisa, non sono altro che montagne, ovvero conformazioni naturali spiegabilissime. Non esistono elementi per dire il contrario, ma noi possiamo fare un passo in un’altra direzione.
Negli antichissimi documenti Takeuchi, custoditi in Giappone, si parla di un network di piramidi fatto sia da picchi naturali che artificiali. In Giappone si contano numerose piramidi che sono montagne, ma non di meno sono la testimonianza di una civiltà che un tempo le usava per scopi energetici. La presenza di monoliti o cerchi sacri di pietre testimonierebbe la peculiare importanza che avevano questi picchi, proprio in virtù della loro forma piramidale. Forma che sarebbe poi stata usata per creare delle “montagne artificiali”.
Volendo prestar credito a questa teoria, ripresa e approfondita dal professor Katsutoki Sakai, si può credere dunque che anche le montagne antartiche facessero parte di questo complesso reticolo mondiale. Naturalmente la teoria regge solo se si abbandonano le ipotesi darwiniane e l’idea di “evoluzione” o “progresso”. Bisogna dare per scontato che un tempo l’Uomo era più di quanto non sia ora, che fosse molto diverso, e che abbia conosciuto una rovinosa caduta che lo ha riportato indietro.
Il volto nel ghiaccio
L’Antartide non cessa di affascinare per via delle infinite possibilità che sembra celare. Se quei ghiacci si sciogliessero, cosa verrebbe palesato all’Uomo? Troveremmo forse nuove Stonehenge lungo i pendii delle piramidi? O scopriremmo palazzi al di là della nostra immaginazione? Nel 2019 sulla pagina Instagram di UFO Scandinavia è apparso un video, i cui fotogrammi hanno in breve suscitato la curiosità di molti.
Il video mostra la superficie dell’Antartide e un’istantanea scattata usando Google Earth. Nella foto si vedono ombre, fessure, precipizi: nel complesso quello che viene mostrato sembra a tutti gli effetti un grande volto, dagli occhi socchiusi e la bocca semiaperta. La localizzazione è nella zona a sud-est del continente, praticamente impossibile da raggiungere fisicamente. Tanti hanno creduto di stare guardando una costruzione antica.
Forse una costruzione aliena? O i resti di Mu? La spiegazione più semplice è che ci troviamo di fronte ad un caso di pareidolia: ovvero, è l’occhio umano che vuole vedere in quelle forme qualcosa che gli è familiare. Detta in altro modo, non si tratterebbe di altro che di suggestione collettiva. Di certo, questa è una spiegazione possibile, come quella che viene data al grande volto che sembra di poter osservare sulla superficie di Marte.
Ma se tutte questa coincidenze, illusioni collettive, fantasie, suggestioni popolari, messe insieme formassero un accenno di una verità che non si vuole credere perché troppo diversa dai dogmi che ci siamo dati? Quel volto in Antartide ha dei tratti molto strani, simili a noi ma diversi. E se a fissarci non fosse un essere da un altro mondo, ma un nostro antenato di tanto tempo fa? Saremmo disposti ad ascoltare quello che ha da dire, sapendo che ci riguarda più di qualsiasi cosa proveniente da un Altro Mondo?
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